Από νωρίς το μεσημέρι το γραφείο Τύπου της Olympic Air επιχειρεί να υποβαθμίσει το ΠΟΛΥ ΣΟΒΑΡΟ αυτό θέμα, φτάνοντας μάλιστα να ισχυριστεί , μέσω Δελτίο Τύπου, πως πρόκειται για … πρωταπριλιάτικο αστείο που αναπαράχθηκε.
Εάν διάβαζαν ας πούμε την σημερινή Repubblica την πλέον ΣΟΒΑΡΗ και ΕΓΚΥΡΗ οικονομική εφημερίδα της Ιταλίας, θα έβλεπαν πως υπήρχε ΟΛΟΣΕΛΙΔΟ (!) σχεδόν δημοσίευμα για την σοβαρή πιθανότητα πώληση της Ολυμπιακής στους Τούρκους!
Και για να τους βοηθήσουμε λίγο παραπάνω εκεί στην Olympic Air ιδού και το λινκ της ηλεκτρονικής έκδοσης της Repubblica και ένα από τα ρεπορτάζ για την Ολυμπιακή, με τίτλο «Shopping greco per Turkish Airlines – Nel mirino la compagnia di Onassis»
http://www.repubblica.it/economia/2013/08/05/news/turkish_aerei_lufthansa-64305269/?ref=search
Στο θέμα αυτό ο Lykavitos θα επανέλθει , και για όσους από εσάς γνωρίζετε Ιταλικά, ακολουθεί ολόκληρο το κείμενο (στα Ιταλικά) της ΑΞΙΟΠΙΣΤΗΣ Repubblica για το τεράστιο θέμα της πώλησης της Ολυμπιακής σε Τούρκους!
“Shopping greco per Turkish Airlines Nel mirino la compagnia di Onassis
Il vettore turco ha lanciato un’offerta per la gloriosa Olympic a un passo dalla bancarotta sollevando numerose polemiche dei nazionalisti greci che ricordano ancora l’occupazione ottomana. Ankara però non si ferma e punta anche a Aegean
dal nostro inviato ANDREA TARQUINI
TAG turkish airline, aegean, Andrea Tarquini BERLINO – Mamma li turchi? Macché, è tempo di dire benvenuti li turchi. O almeno così il buon senso dovrebbe suggerire ai greci, specie ai dipendenti di Olympic Airways, la gloriosa ma malandata compagnia di bandiera ellenica. Turkish Airlines, cioè il nuovo colosso dell’aviazione civile europea e mondiale – giudicata dai sondaggi di Skytrax migliore compagnia europea, meglio della stessa Lufthansa tedesca – si è offerta d’acquistare il cento per cento della gloriosa Olympic, e salvarla così da una bancarotta imminente che più o meno equivale alle condizioni generali del povero paese natale della democrazia, della filosofia e delle scienze.
La notizia, riferita da quotidiani e media economici turchi, è stata subito ripresa da siti online greci come Grek reporter. E ha suscitato a caldo reazioni emotive negative, di rifiuto patriottico dell’offerta di Turkish. Non dimentichiamo infatti che per secoli l’impero Ottomano fu occupante e oppressore della Grecia, e che la guerra d’indipendenza ellenica contro i turchi, quella che commosse e mobilitò grandi della cultura d’allora quali Lord Byron o Ugo Foscolo, è tuttora un mito. Tanto che il clima d’inimicizia è restato in vigore quasi sempre tra i due paesi membri della Nato.
C’è però da dubitare che ricordi emotivi del passato siano i migliori consiglieri. Temel Kotil, l’amministratore delegato di Turkish, ha presentato a Olympic un’offerta molto superiore a quella di Aegean (attualmente prima compagnia aerea ellenica, membro del gruppo guidato da Lufthansa, Star Alliance, come Turkish stessa). Tra l’altro Turkish pare miri ad acquistare anche Aegean, oltre alla gloriosa ma malandata Olympic fondata nel 1957 dal mitico Aristotiles Onassis.
La campagna acquisti di quella Turkish non conosce sazietà né frontiere. Forte di un’accorta politica di espansione che ha alle spalle la dinamica crescita economica quasi cinese della “Tuerkiye Cumhuriyet”, punta tutto sulla qualità estrema del servizio a bordo (c’è sempre il cuoco, anche sui voli a corto-medio raggio, ad esempio), su aeroporti-hub di prim’ordine e sul futuro scalo di Istanbul che sarà il più grande del mondo, e infine ma non ultimo su una flotta modernissima di Boeing 777 e Airbus degli ultimi modelli affidati ai bravissimi piloti che vengono dalla dura scuola di volo della Tuerk Hava Kuevvetleri, (THK, la terza aviazione della Nato per forza, modernità e livello di combat readiness dopo Usaf americana e Raf britannica ma prima di Luftwaffe o Armée de l’Air), Turkish cerca sempre nuovi marchi o brand da comprare.
Il progetto più ambizioso è (lo scrisse mesi fa l’autorevole Frankfurter Allgemeine) far nascere la “Turkish Lufthansa”. Cioè andare alla fusione, ma a pari dignità, con la compagnia tedesca che ha fame e fretta di avere un partner che la faccia crescere per distanziare British e Air France-Klm, ma soprattutto per affrontare la durissima concorrenza delle aerolinee (Air China, Cathay Pacific, Korean Air, Singapore airlines, MSA) e del Golfo come Qatar, Emirates ed Etihad. Staremo a vedere.
Intanto non a caso a ogni salone o manifestazione aerea lo F16 ultimo modello chiamato “Solotuerk” e affidato a un bravissimo pilota militare solista della THK riscuote i maggiori applausi. Un testimonial in più non guasta, puntando su Atene come su Francoforte, viva li turchi.